La più antica protesi dentaria proveniente dall’antica Roma può non essere stata molto funzionale, ma donava alla ricca donna che la mostrava un sorriso da mille dollari.
Inizia così il reportage apparso sul giornale online del 14 maggio 2007, DISCOVERY.COM, in merito alla recente scoperta della tomba di una donna in una necropoli dell’Italia centrale.
Lo scintillante sorriso derivava da un filo d’oro di molti carati adoperato per tenere insieme i denti artificiali, secondo il giudizio del team di ricercatori che ha proceduto all’analisi del ponte. Questo lavoro da dentisti , che si può datare fra il 1° e il 2° secolo d.C., è stato trovato in bocca ad una donna non identificata sepolta in un sontuoso mausoleo all’interno di una necropoli. “Al presente questa protesi dentale è l’unico residuo archeologico che corrisponda in pieno alle descizioni letterarie (concernenti l’odontoiatria) dell’epoca romana,” ha dichiarato l’antropologa Simona Minozzi a DISCOVERY NEWS.
Gli Etruschi si distinsero per la loro perizia in odontoiatria. Lo dimostrano le numerose ed ingegnose protesi dentarie ritrovate negli scavi e nelle sepolture; protesi che per la loro precisione, funzionalità, e resistenza hanno destato l'ammirazione di numerosi odontoiatri moderni. Gli Etruschi erano abilissimi nella lavorazione dei metalli, non solo del ferro, bronzo e rame, ma anche dell'oro, dove si specializzarono nella tecnica della granulazione, abilità che gli fu propedeutica per la creazione di protesi dentarie che assumevano a volte il carattere di vere e proprie " opere d'arte".